Storia
Il 21 dicembre del 1999 le Scuderie rinnovate sono inaugurate dal Presidente della Repubblica insieme con il Sindaco di Roma e il Ministro per i Beni Culturali, con la mostra I cento capolavori dell’Ermitage.
Non solo una rassegna di grandi maestri, ma anche un documento sulla storia del gusto e del collezionismo del primo Novecento. È la prima volta, infatti, che dal Museo di San Pietroburgo esce una così ampia selezione delle celebri collezioni russe. Un centinaio di dipinti e disegni di Degas, Monet, Renoir, Cézanne, Gauguin, Rousseau le Douanier, Vlaminck, Derain, Vallotton, Vuillard, Sisley, Pisarro, Matisse e Picasso rimangono alle Scuderie fino al giugno 2000.
Nel corso degli anni le linee guida che legano, con scientifica continuità, la scelta delle mostre e la loro programmazione alle Scuderie si incentrano su un programma di divulgazione dell’arte italiana classica e moderna (si pensi, solo per citarne alcune, alle grandi mostre dedicate a Caravaggio, Antonello da Messina, Lorenzo Lotto, Filippino Lippi e Sandro Botticelli, Tintoretto, Tiziano) nonché sulla riflessione approfondita e innovativa sui rapporti reciproci tra l’Italia e la grande arte internazionale (in questa ottica Maestà di Roma, Rembrandt, Metafisica, Velazquez, Bernini, Luca Giordano, Da Giotto a Malevic. La reciproca meraviglia, Dürer e l’Italia), e su grandi progetti dedicati alla storia dell’arte mondiale (come Vermeer. Il secolo d’oro dell’arte olandese e Frida Kahlo).
Sono straordinari eventi espositivi – insieme a tutti gli altri che costituiscono il programma svolto fino ad oggi – che hanno sempre il pregio di una doppia lettura: mostre estremamente godibili e comprensibili per il pubblico e, nello stesso tempo, storicamente e artisticamente rigorose ed innovative.