Tra gli autori della latinità, Publio Ovidio Nasone è sicuramente uno dei più amati; i suoi versi, che parlino d’amore, di miti o delle storie degli dèi restituiscono sempre a ognuno l’immagine di un mondo vivo e culturalmente dinamico. Ma cosa hanno in comune la scrittura e l’immagine? Come sottolineare l’importanza delle parole attraverso le opere? Come raccontare l’importanza nella storia occidentale di un poeta come Ovidio attraverso altre arti, altri artisti, altre forme?
Queste le domande alle quali la mostra delle Scuderie del Quirinale intende rispondere in maniera semplice e rigorosa, coinvolgente e sorprendente lungo un percorso tematico che affronta la vita di Ovidio e l’influenza della sua opera letteraria sia sulla sua epoca che sull’Occidente arrivando fino ai giorni nostri.
Oltre 200 opere tra affreschi e sculture antiche, preziosissimi manoscritti medievali e dipinti di età moderna accompagneranno il racconto della vita del poeta e dei temi al centro dei suoi scritti: l’amore, la seduzione, il rapporto con il potere e il mito.
La mostra, curata da Francesca Ghedini, sarà l’occasione, nell’alveo del bimillenario ovidiano, per presentare le caratteristiche della società romana della prima età imperiale, ricostruite attraverso il filtro della poesia di Ovidio che nel tempo ha contribuito a delineare i contorni della cultura occidentale.
All’interno delle sale espositive delle Scuderie si snoderanno diversi percorsi di visita tra opere, parole ed esperienze di laboratorio; in città un ricco programma di incontri, letture e approfondimenti permetterà di scoprire e riscoprire la complessità dell’universo ovidiano.
con Marco Belpoliti, Andrea Cortellessa
Nell’aprile del 1975 uscì Idem, il libro di Giulio Paolini con un saggio introduttivo di Italo Calvino dal titolo “La squadratura” sul complesso rapporto tra il dipingere e lo scrivere. Il volume ebbe un enorme successo e fu presto introvabile.
con Marco Belpoliti e Claudio Franzoni
Marco Belpoliti dialoga con Claudio Franzoni, storico dell’arte e studioso delle immagini, sull’influenza che Saul Steinberg ebbe nella produzione di Calvino.
Concerto a cura di Radiorock
“È il respiro della città che devi ascoltare…”: Calvino lo insegna nel racconto Un re in ascolto e nel suo sorprendente rapporto con la musica, che lo vede tra gli artefici della canzone d’autore e alternativa italiana insieme a Cantacronache, il collettivo artistico da lui co-fondato a Torino che ha influenzato molto cantautorato italiano: da De André a Guccini, da De Gregori ai CCCP…