Una mostra di grande rilievo culturale e simbolico: “Tota Italia. Alle origini di una nazione”, realizzata con la Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, e curata da Massimo Osanna e Stéphane Verger.
La mostra nel titolo riprende la famosa formula del giuramento di Augusto, l’uomo che per la prima volta unificò l’Italia in un territorio omogeneo. Un’unificazione sotto il segno di Roma, ma che al tempo stesso manteneva quella divisione in regioni che ancora oggi testimonia la ricchezza e la varietà delle nostre tradizioni.
La mostra ci ha raccontato questo complesso processo di unificazione – che fu scontro, incontro e ibridazione tra culture – attraverso i reperti e gli oggetti più significativi, partendo dalla straordinaria ricchezza dell’Italia preromana, affascinante mosaico di genti e di tradizioni, e ripercorrendo le tappe che, dal IV secolo all’età giulio-claudia, la condussero a essere unica sotto le insegne di Roma. Con una narrazione coerente e unitaria, libera sia dall’assoluta centralità di Roma sia dal rischio di una visione regionale, è stato possibile ammirare nella stessa sede espositiva le opere più significative di quella varietà espressiva che concorse alla formazione dell’Italia augustea e dell’Impero.
Gli eccellenti prestiti che costituiscono il corpus della mostra hanno testimoniato l’importante patrimonio dei Musei Nazionali presenti sul territorio e hanno raccontato il costituirsi della nostra identità culturale, le radici del nostro Paese rievocandone anche la ricca pluralità sociale, etnica e culturale
con Lucio Caracciolo, Francesca Cappelletti e Francesco Freddolini
Roma nel Seicento era crocevia mondiale di scambi culturali e artistici. Fin dalla metà del Cinquecento, cuore pulsante della diplomazia papale con i suoi palazzi, basiliche, biblioteche, colori, artisti, artigiani e nobili poliglotti, Roma si configurò, citando Montaigne, come “un mondo infinito”. Francesca Cappelletti e Francesco Freddolini, curatori della mostra, insieme a Lucio Caracciolo, studioso di geopolitica e direttore della rivista Limes, affrontano il tema della globalizzazione: il mondo interconnesso di allora e il mondo interconnesso di oggi di fronte ai grandi cambiamenti sociali, politici ed economici.
con Carlo Vecce, Francesca Cappelletti e Francesco Freddolini
“Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo” è il romanzo del filologo Carlo Vecce che, sulla base di molteplici scoperte di carattere scientifico e sul ritrovamento di numerosi documenti, riscrive la storia dell’origine del genio da Vinci. Francesca Cappelletti e Francesco Freddolini, curatori della mostra, insieme all’autore del libro affrontano la biografia di Leonardo e il racconto delle avventurose vicende della madre: una storia di multiculturalismo e di intrecci culturali, un’umanità varia, infinita, che forse non ci aspetteremmo, una narrazione che parla di arte e di libertà.
con Antonella Romano Francesca Cappelletti e Francesco Freddolini
Francesca Cappelletti e Francesco Freddolini, curatori della mostra, dialogano con Antonella Romano addentrandosi nell’epoca dell’inglobamento del mondo da parte europea; un viaggio tra la riscoperta dell’estremo Oriente e l’ingresso – attraverso missionari, ambascerie e carte geografiche – della Cina e del Giappone nell’immaginario e nei saperi occidentali.