Utagawa Hiroshige, tra i più celebri artisti del Mondo Fluttuante (ukiyoe), fu un maestro capace di portare il paesaggio e la natura al centro della sua produzione, facendone i veri protagonisti. Deve la sua fama allo sguardo del tutto peculiare che lo contraddistingue, definibile “fotografico” perché in grado di restituire dinamismo grazie all’alternanza sapiente di pieni e vuoti e attraverso la costruzione di piani sovrapposti. Un senso di armonia e serenità pervadono le opere dell’artista, tanto da avere stregato i più grandi impressionisti e post-impressionisti europei, primo tra tutti Vincent Van Gogh che copiò ad olio il famoso Ponte di Ohashi sotto l’acquazzone del maestro giapponese.
La mostra, con una selezione di circa 230 opere appartenenti a prestigiose collezioni che provengono da Italia, Giappone e Stati Uniti, permette di ammirare il tema della natura declinato dallo stile affascinante e raffinato di Hiroshige: dalle più note serie di vedute quali Cento vedute della Capitale di Edo e Cinquantatre Stazioni di posta del Tokaido, alle silografie policrome di fiori insetti e animali tra le più ammirate, fino ai disegni originali ancora intatti.
Il progetto, curato da Rossella Menegazzo con Sarah E. Thompson, è una produzione di Ales S.p.A. Arte Lavoro e Servizi e MondoMostre Skira, con la collaborazione del Museum of Fine Arts di Boston e il Patrocinio dell’Agenzia per gli Affari Culturali del Giappone e dell’Ambasciata del Giappone in Italia.
con Marco Belpoliti, Andrea Cortellessa
Nell’aprile del 1975 uscì Idem, il libro di Giulio Paolini con un saggio introduttivo di Italo Calvino dal titolo “La squadratura” sul complesso rapporto tra il dipingere e lo scrivere. Il volume ebbe un enorme successo e fu presto introvabile.
con Marco Belpoliti e Claudio Franzoni
Marco Belpoliti dialoga con Claudio Franzoni, storico dell’arte e studioso delle immagini, sull’influenza che Saul Steinberg ebbe nella produzione di Calvino.
Concerto a cura di Radiorock
“È il respiro della città che devi ascoltare…”: Calvino lo insegna nel racconto Un re in ascolto e nel suo sorprendente rapporto con la musica, che lo vede tra gli artefici della canzone d’autore e alternativa italiana insieme a Cantacronache, il collettivo artistico da lui co-fondato a Torino che ha influenzato molto cantautorato italiano: da De André a Guccini, da De Gregori ai CCCP…